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A 5 anni dalla Conferenza internazionale “Reducing air pollution from ships in the Mediterranean Sea” tenutasi a Roma nel 2017 e che vide l’adozione della “Dichiarazione di Roma” segnando altresì la nascita della coalizione di ONG della regione del Mediterraneo, e in particolare Spagna, Francia, Italia, Malta, Grecia, oltre alla tedesca NABU, le associazioni – con l’aggiunta dell’associazione portoghese ZERO – si sono ritrovate presso la sede di Roma del Parlamento Europeo per la Conferenza organizzata da Cittadini per l’aria “Verso l’Area ECA Mediterranea”.
Un incontro per valorizzare l’importanza del passo avanti realizzatosi con la recente decisione del Comitato per la Protezione dell’Ambiente Marino dell’IMO di approvare la designazione del Mediterraneo quale Area SECA, ovvero quale Area in cui le navi dovranno utilizzare un carburante il cui tenore di zolfo non dovrà superare lo 0,1%.
L’incontro di Roma, che potete vedere nella sua versione integrale nel video in cima all’articolo, si è aperto con un benvenuto della Parlamentare europea Eleonora EVI che ha ricordato i passi avanti che si stanno facendo a livello europeo assoggettando l’industria marittima a nuove regole e norme che contribuiscano a limitare le emissioni inquinanti e climalteranti, a partire dall’inserimento, deliberato nella stessa giornata della Conferenza di Roma, delle emissioni navali nello schema europeo ETS. Questo comporterà che tutti i viaggi internazionali da o verso porti europei saranno assoggettati al cd. “EU Carbon price” dal 2027 e almeno il 50% fino a quella data.
A seguire Sandro Calmanti dell’Assessorato all’Ambiente Regione Lazio ha illustrato gli ambiti sui quali la regione sta programmando la transizione ecologica del Porto di Civitavecchia e Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria, ha riassunto i dati emersi dai diversi studi e analisi costi benefici realizzati al fine di giungere all’accordo degli Stati del Mediterraneo circa la necessità di adottare una Area SECA ed ha tuttavia rimarcato l’importanza che a questa decisione segua al più presto quella che consenta di ridurre le emissioni navali di NOx e quindi l’NO2 nelle città di porto anche in considerazione della recente condanna della Corte di Giustizia Europea all’Italia.
Dopo l’intervento di Axel Friedrich, esperto monitoraggi aria, che ha illustrato l’impatto delle emissioni di NOx derivanti dalle navi in prossimità o in stazionamento nei porti, e l’interazione di questo inquinante con l’ozono nei porti, è intervenuta da Bruxelles Rosa Antidormi, della Direzione Ambiente della Commissione Europea che ha descritto lo stato delle negoziazioni sulla ECA Mediterranea e sottolineato l’importanza di proseguire nella negoziazione, non solo sull’NO2, estendendo la programmazione a protezione dell’aria dall’inquinamento marittimo anche alla zona Atlantica che si estende a nord ovest del continente europeo.
Alessandro Iafrati, Direttore Istituto di Ingegneria Marina del CNR, ha illustrato i progressi, purtroppo per ora implementati unicamente nei paesi del nord Europa, dell’industria navale ove si vedono ormai realizzati esempi di navi elettriche, all’idrogeno oltre alle numerose sperimentazioni in corso sui carburanti. Kare Press-Kristensen, dell’associazione Green Transition Denmark, anche componente del gruppo di lavoro del progetto europeo LIFE4MedECA, ha evidenziato i vantaggi seguiti all’attivazione dell’Area ECA nel Mar Baltico. La conferenza ha beneficiato dell’intervento del Prof. Francesco Forastiere, che ha raccontato i risultati dello studio appena realizzato per analizzare l’impatto delle emissioni navali a Ancona, che ha confermato l’esistenza di un impatto rilevante sulla popolazione, e della Dott.ssa Carla Ancona, che ha ricordato l’importanza di adottare azioni a tutela dell’aria nei porti e che, in Italia, l’inquinamento causa oltre 60.000 morti premature all’anno.
Hanno chiuso l’evento le testimonianze di Enzo Tortello, del Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest e Franco Padella, rappresentante del Coordinamento Civitavecchia Bene Comune che hanno illustrato le criticità derivanti nelle due importanti città portuali e le proposte dei cittadini per risolverle ed infine Chiara Mingozzi, di Transport & Environment che ha evidenziato l’opportunità oggi presentata dalla legislazione europea al fine di sostenere la decarbonizzazione del trasporto marittimo.