Napoli. Ecco le mappe 2020
Scopri i risultati della campagna di monitoraggio del biossido di azoto (NO2), che ha coinvolto i cittadini di Napoli, area metropolitana e Casertano, dall’8 febbraio al 7 marzo di quest’anno e attivati subito e scrivi subito ai tuoi amministratori.
Qui accanto trovi due piccole mappe, cliccando si aprono le mappe complete. In una sono indicate le concentrazioni medie mensili di NO2 per il mese di campionamento, nell’altra le concentrazioni medie annuali, stimate tenendo conto delle condizioni meteoclimatiche dei diversi mesi dell’anno.
I DATI
Ben il 97% dei campionatori passivi posizionati a Napoli dai partecipanti alla campagna di scienza partecipata promossa da Cittadini per l’Aria e svoltasi in collaborazione con il Comitato Vivibilità Cittadina di Napoli ha misurato, su base mensile, concentrazioni di biossido di azoto (NO2) superiori alla soglia annuale di 20 μg/m³ dalla quale i ricercatori dell’OMS indicano il verificarsi un impatto sulla salute umana. Nelle quattro settimane di campionamento, quasi il 50% dei campionatori ha misurato concentrazioni superiori a 40 μg/m³, il 25% ha superato i 50 μg/m³ di NO2 e il 9% ha superato addirittura i 60 μg/m³.
Questi i principali risultati raccolti grazie all’impegno di quasi 300 cittadini di Napoli, città metropolitana e Caserta (su un totale di quasi 2.000 partecipanti a livello nazionale, il triplo rispetto all’edizione 2018) che hanno preso parte alla terza campagna NO2 NO Grazie, misurando il biossido di azoto dall’8 febbraio al 7 marzo 2020 con un semplice ma affidabile sistema di monitoraggio: piccole fiale dotate di un materiale adsorbente che durante il periodo di esposizione all’aria ha raccolto l’inquinante emesso principalmente dai veicoli diesel. I risultati del monitoraggio, che ha permesso di creare una mappa interattiva della rilevazione mensile, indicano dati elevati – nonostante sull’ultima settimana di monitoraggio abbiano influito le misure di lockdown – a Napoli e sul territorio campano in corrispondenza delle arterie di traffico, anche se le emissioni delle navi hanno certamente influenzato le concentrazioni dei livelli dei punti di campionamento lungo e in prossimità del porto.
Sulla base dei valori medi mensili misurati e tenendo in considerazione il trend degli ultimi 3 anni registrato dalle centraline ARPAC, i ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università Parthenope hanno stimato i possibili valori medi annuali che hanno consentito di realizzare una seconda mappa. Anche in questo caso, Napoli evidenzia concentrazioni che superano il limite di legge di 40 μg/m³ in oltre il 38% dei punti di campionamento e la soglia di 20 μg/m³ nel 93% dei punti di campionamento.
Su base mensile i 218 campionatori presenti sul territorio campano (di cui 103 a Napoli) presentano picchi pari a ben 225 μg/m³ misurati a Napoli entro il Tunnel della Vittoria, con ben 13 campionatori che hanno superato i 60 μg/m³
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Se Napoli presenta i dati mediamente più elevati, anche le concentrazioni di NO2 misurate nel mese sul territorio provinciale, in particolare nel casertano, sono preoccupanti. A livello regionale l’86% dei campionatori, nel mese, ha superato la soglia di 20 μg/m³, oltre un terzo dei campionatori (34%) ha superato i 40 μg/m³, quasi il 17% supera i 50 μg/m³ e poco meno del 7% (6,95%) supera i 60 μg/m³.
Il biossido di azoto è un inquinante molto dannoso per la salute umana, associato all’insorgenza di nuove asme nei bambini, tumori, malattie cardiorespiratorie e a cui si riconosce un effetto anche ad esposizioni brevi. L’NO2 è inoltre considerato un indicatore degli inquinanti del traffico e le cui concentrazioni sono associate, normalmente, a quelle di particolato ultrafine e black carbon. Gli ossidi di azoto, di cui l’NO2 fa parte, contribuiscono alla formazione del PM 2.5 e dell’ozono in estate.