NO2, no grazie! 2023 2024-03-14T12:29:46+00:00

DI CHE COLORE E’ L’ARIA CHE RESPIRI?

1500 cittadini hanno misurato l’aria che respirano a casa
e davanti alle scuole dei loro figli

SIETE CURIOSI DEI RISULTATI?

Una nuova campagna di scienza partecipata

Centinaia di cittadini impegnati con le famiglie, i colleghi, le scuole per fare luce su ciò che non possiamo vedere ma che ha un impatto grave su organismo e salute. Hanno misurato il biossido di azoto, un inquinante gassoso emesso principalmente dai veicoli diesel.

Cittadini che diventano protagonisti non solo nella raccolta dei dati ma del cambiamento potente che possono innescare.

Dati utili a evidenziare la necessità di cambiamento a Milano e Roma che, con le loro aree metropolitane, stanno ripensando e riprogettando la mobilità. Un’azione indispensabile  per ridurre gli inquinanti nell’aria, fra i quali il biossido di azoto, le cui concentrazioni – come risulta anche dalle nostre mappe – sono gravemente fuori legge sia a Roma che a Milano.

Avere partecipato alla campagna e diffonderne oggi i dati contribuisce al percorso verso la rigenerazione ambientale delle nostre città; una rigenerazione fondamentale per  proteggere la salute e il benessere dei cittadini che le amministrazioni devono mettere in campo al più presto.

Esplora le mappe con i risultati delle analisi

I RISULTATI DI MILANO
I RISULTATI DI ROMA

Cosa è successo dall’ultima campagna? 

  1. Il covid ci ha mostrato che cambiare si può.
  2. I ricercatori hanno concluso che gli inquinanti da traffico causano alla nostra salute un maggior danno di quanto precedentemente ritenuto e hanno, perciò, ridotto a 10 µg/m³ la soglia media annua a tutela della salute umana e a 25 µg/m³ quella sulle 24/h (OMS, Linee Guida sulla qualità dell’aria, settembre 2021)
  3. l’Agenzia Europea per l’Ambiente stima che, se si rispettassero i limiti indicati dall’OMS per l’NO2, in Italia si potrebbero salvare ogni anno oltre 11.000 vite umane.
  4. La nuova Direttiva sulla qualità dell’aria, in via di negoziazione in Europa, tende a allineare i limiti normativi al 2030 a quelli indicati dall’OMS.

Andiamo adesso più in profondità.

Nel report che segue potrai ampliare le tue conoscenze su:

Perchè il biossido di azoto

Cosa è stato fatto?

Come e perché cambia l’esposizione al biossido di azoto

Perchè il biossido di azoto?

Abbiamo misurato il biossido di azoto (NO2), un inquinante che nelle città proviene principalmente dalle emissioni del traffico e in particolare dai motori diesel. Un gas le cui concentrazioni si riducono molto e immediatamente semplicemente limitando l’ingresso ai veicoli diesel nelle aree urbane dove si concentra la popolazione che potrà così vivere in città più belle respirando aria più pulita.

Perché abbiamo tanto biossido di azoto nelle nostre città?

Troppe auto!

Perché abbiamo tanto biossido di azoto nelle nostre città?

Troppe auto!

Molte delle auto oggi in circolazione nelle nostre città hanno emissioni quali fuori legge!

Studi recenti indicano che i veicoli euro 5 e euro 6 su strada hanno emissioni di ossidi di azoto che superano mediamente di 5 volte i loro rispettivi limiti che sono 180 e 80 mg/km.

Molte delle auto oggi in circolazione nelle nostre città hanno emissioni quali fuori legge!

Studi recenti indicano che i veicoli euro 5 e euro 6 su strada hanno emissioni di ossidi di azoto che superano mediamente di 5 volte i loro rispettivi limiti che sono 180 e 80 mg/km.

Il biossido di azoto è un indicatore delle emissioni da traffico. Ma non viaggia mai solo: è infatti possibile prevedere che, in ambiente urbano, ad elevate concentrazioni di biossido di azoto (NO2) corrispondano anche livelli elevati di black carbon e particolato ultrafine, inquinanti anch’essi pericolosi per la nostra salute e a loro volta prodotti dalla combustione dei carburanti.

Il biossido di azoto è un indicatore delle emissioni da traffico. Ma non viaggia mai solo: è infatti possibile prevedere che, in ambiente urbano, ad elevate concentrazioni di biossido di azoto (NO2) corrispondano anche livelli elevati di black carbon e particolato ultrafine, inquinanti anch’essi pericolosi per la nostra salute e a loro volta prodotti dalla combustione dei carburanti.

Gli ossidi di azoto (NOx), di cui l’NO2 fa parte, miscelandosi chimicamente in atmosfera, contribuiscono inoltre alla formazione di altri inquinanti come il PM 2.5 e l’ozono (O3).

Gli ossidi di azoto (NOx), di cui l’NO2 fa parte, miscelandosi chimicamente in atmosfera, contribuiscono inoltre alla formazione di altri inquinanti come il PM 2.5 e l’ozono (O3).

Biossido di azoto (NO2), PM 2.5, ozono (O3), particolato ultrafine e black carbon contribuiscono al danno che, secondo i ricercatori, l’inquinamento produce su tutti i nostri organi, senza esclusione, oltre che, durante la gravidanza, sul feto umano.

Il danno che ci deriva da questi inquinanti è evitabile, le morti premature e le malattie a causa dell’aria inquinata sono prevenibili. Come ci ha dimostrato il periodo di lockdown dovuto alla pandemia, le concentrazioni che sperimentano le nostre città possono essere ridotte in maniera rilevante.

Cosa è stato fatto?

Dal 4 febbraio al 4 marzo 2023 quasi 1500 cittadini delle due maggiori aree metropolitane – Roma, Milano e l’agglomerato urbano di quest’ultima – hanno misurato il biossido di azoto con un piccolo campionatore passivo che ha raccolto l’inquinante gassoso per assorbimento.

Ai cittadini è stato chiesto di scegliere autonomamente dove collocare i campionatori passivi e di rispettare le indicazioni del protocollo di progetto e la nostra associazione ha posizionato un grande numero di campionatori, alcuni dei quali vicino alle stazioni di monitoraggio delle Agenzie per l’Ambiente di Roma e Milano, che potevano integrare i risultati della ricerca.

In questo modo ogni partecipante ha potuto mappare la qualità dell’aria dove vive, lavora, vanno a scuola i loro figli.

I campionatori sono stati analizzati in laboratorio per stimare la concentrazione mensile rilevata da ciascun campionatore dopodiché, per ottenere un riferimento preciso dell’attendibilità delle misure, il Comitato scientifico ha elaborato i dati attraverso la calibrazione, paragonandoli a quelli rilevati dalle centraline.

Sulla base delle concentrazioni mensili misurate il Comitato Scientifico del progetto ha potuto ipotizzare – utilizzando il rapporto intercorrente fra le concentrazioni misurate negli ultimi anni nel periodo monitorato e le rispettive medie annue – la media annuale stimata, intesa come indicatore dell’esposizione media a lungo termine in ciascun punto.

I risultati riportati si riferiscono ai soli campionatori posizionati secondo le istruzioni, ovvero all’aperto ed entro il limite amministrativo, non considerando quindi nelle statistiche i campionatori posizionati nei cortili, dentro gli edifici oppure ad altezze inferiori ai 2 e superiori ai 4 metri. Questo per rendere l’analisi coerente, utilizzando dati tra loro paragonabili e meglio confrontabili con i valori limite normativi e con quelli suggeriti dall’OMS a tutela della salute. Ognuno potrà, comunque, conoscere la concentrazione media mensile e annuale a cui si è esposti semplicemente cliccando sul punto prescelto nella mappa.

Di conseguenza, dei quasi 1000 campionatori posizionati in Lombardia e dei circa 500 della Città Metropolitana di Roma, solo una parte è stata considerata nelle analisi riportate nelle pagine delle mappe.

L’insieme dei dati indica una situazione molto critica in tutte le città, dati che mostrano concentrazioni allarmanti.

Una qualità dell’aria che – quanto a concentrazioni di biossido di azoto – può variare molto da un punto all’altro delle mappe che esplorerete, città per città.


1Come già per le precedenti campagne la qualità scientifica del sistema di monitoraggio, dell’analisi e elaborazione dei dati è essenziale per la buona riuscita ed efficacia del progetto.
Il supporto scientifico di questa edizione del progetto viene svolto dai seguenti ricercatori che ringraziamo sin d’ora per il loro generoso impegno.

Luca Boniardi, ricercatore del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità Università degli Studi di Milano e Fondazione IRCCS Ca’Granda Ospedale Maggiore Policlinico.
Carla Ancona e Federica Nobile dell’Unità operativa Epidemiologia Ambientale, del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario del Lazio.

Come e perchè
cambia la nostra esposizione al biossido di azoto?

Per imparare a leggere le mappe

LEGGI L’APPROFONDIMENTO

La campagna di scienza partecipata vuole aiutare i cittadini ad essere consapevoli e attivi, gli amministratori a individuare le criticità per adottare le misure necessarie e i ricercatori a integrare i modelli che servono a stimare le concentrazioni degli inquinanti dove mancano le misurazioni puntuali e, infine, il danno che deriva alla nostra salute.

Agiamo insieme, persone e aziende, per migliorare la qualità dell’aria.

Esplora le mappe con le misure nei punti delle città

chiedi anche tu ai tuoi presidenti di regione di dare priorità alla qualità dell’aria

Il modo più semplice è chiedere

Che tu sia genitore, dipendente, cittadina o cittadino, azienda o organizzazione il modo migliore per attivarti è scrivendo direttamente ai tuoi rappresentanti per l’area di Milano o Roma. Ogni lettera che viene loro inviata conta per sommarsi alle altre voci che chiedono un cambiamento.

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Durante i mesi di chiusura della pandemia abbiamo organizzato diversi seminari online per confrontarci con ricercatori, scienziati ed esperti di aria ma non solo per immaginare le nostre città in uno scenario migliore.

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Nel mese di monitoraggio la concentrazione media di tutti i punti di campionamento è stata:

Ringraziamenti

Un ringraziamento di cuore a chi, come noi, crede che la città debba essere a misura di persone, a chi investe il proprio tempo e le proprie energie per provare a migliorare le città in cui viviamo e a proteggere la nostra salute, ai ricercatori che si impegnano per creare un ponte di conoscenza con la cittadinanza e alle associazioni che decidono ogni giorno di essere la voce di tutti e tutte.

Grazie per aver contribuito generosamente al progetto e per continuare a farlo, grazie anche alle amministrazioni che hanno creduto e partecipato per affrontare questo grave problema, ai ricercatori che hanno trasformato l’impegno dei cittadini in un data set prezioso studiando, analizzando ed elaborando i dati, fino a qui.

Come sempre, i dati saranno rielaborati per stimare l’impatto sanitario di questo inquinante sulle nostre città, e continueranno a essere usati e a rimanere a disposizione per informare e produrre cambiamento.

GRAZIE