Giornata mondiale dell’infanzia: i bambini vittime dell’aria inquinata in città, serve un nuovo modello di mobilità

 

Sono migliaia gli studi che mostrano un legame tra inquinamento dell’aria e danni alla salute dei bambini. Nel giorno in cui UNICEF festeggia l’importanza della tutela dei diritti dei più piccoli, le associazioni che in 6 diverse città italiane hanno, dal 2017 ad oggi, misurato l’inquinamento davanti a quasi 500 scuole, ricordano che una parte rilevante dei monitoraggi ha evidenziato livelli di inquinamento elevatissimi, spesso oltre i limiti di legge, e comunque sempre ben al di sopra delle concentrazioni che, secondo gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci pongono al riparo dal rischio di subire danni.

 

I più piccoli, respirando, filtrano l’aria “sporca”, finendo per accumulare tossine e polveri che ne possono segnare l’intera esistenza. Ridurre l’esposizione dei bambini agli inquinanti del traffico nelle città eviterebbe, secondo gli studi, migliaia di nuovi casi di asma ogni anno, disturbi dell’apprendimento e dello sviluppo cognitivo, allergie, danni allo sviluppo dei polmoni, bronchiti, nascite premature e sottopeso e, secondo un ultimo studio, anche l’incremento della pressione sanguigna infantile. Danni che rappresentano un’ipoteca sul presente dei bambini italiani ma anche sul loro futuro.

 

Un elenco terribile di danni che dobbiamo prevenire, cambiando subito le nostre città per garantire a tutti i bambini in Italia il diritto a respirare aria di buona qualità, una crescita e un futuro sano. Cittadini per l’Aria, Salvaiciclisti Roma, Bike to School Roma, Bastaveleni di Brescia e Comitato Vivibilità Cittadina di Napoli, hanno monitorato tutte insieme il biossido di azoto proveniente dai diesel nell’ambito del progetto NO2 NO Grazie.  Partendo da Milano, Roma, Brescia e Napoli, il progetto si è esteso grazie a Torino Respira (Torino) e Aria Pesa (Bologna). I risultati sono concordi: l’Italia e le nostre città non rispettano i diritti dei bambini. Aderendo alla Convenzione di New York del 1989 gli Stati si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione (…) necessaria al suo benessere e a riconoscergli il diritto di godere del miglior stato di salute possibile (art. 24). Eppure i bambini italiani che vivono in città subiscono, ogni giorno e senza nessuna colpa o alternativa, un affronto alla loro salute con danni spesso irreparabili.

 

“Proprio in questi giorni – denunciano le associazioni – le grandi capitali europee come Parigi, Londra  e Madrid stanno trasformando la mobilità per ridare aria e spazio alle persone. Proprio oggi che si potrebbe fare tantissimo per cambiare modo di spostarsi approfittando della situazione particolare in cui ci troviamo, le nostre città, le nostre regioni e il nostro governo sembrano pensare ad altro perdendo un’occasione unica di cambiare questo stato di cose”. 

 

Per proteggere la salute dei bambini serve togliere le auto dalla strada, dare spazio a pedoni e bici, potenziare il trasporto pubblico e al contempo aumentare al più presto il verde urbano, le aree di gioco libero davanti alle scuole e nelle piazze. Sul sito di Cittadini per l’aria è possibile sottoscrivere tre appelli a Sindaci e Governatori regionali delle città – Milano, Roma e Napoli – che nel 2020 hanno preso parte al progetto di scienza partecipata NO2, No Grazie! ormai alla sua terza edizione. 

 

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2020-11-20T10:49:59+00:00 novembre 20th, 2020|News|