Fase 2: Milano libera di avvelenarsi

 

L’ordinanza pubblicata oggi  1 maggio dal Comune riporta Milano agli anni ’70. Peccato che allora ci fossero quasi un terzo delle auto per abitante. Cittadini per l’aria dice no alla sospensione delle Aree a traffico limitato Area B e Area C, al parcheggio libero, alla sosta gratuita, alla riapertura delle aree pedonali, e delle vie riservate all’uso promiscuo.

“Il Sindaco Sala forse ha mal compreso il suo ruolo di capo della Task force post Covid di C40 Cities. Le città europee e di tutto il mondo – che spesso sono già più avanti di noi quanto a politiche urbane sostenibili e hanno aria meno inquinata della nostra –  stanno attivando politiche coerenti con la necessità di dare spazio alle persone, alla mobilità sostenibile e al trasporto pubblico perché sia più veloce ed efficiente.” Dice Anna Gerometta – presidente di Cittadini per l’aria – che aggiunge: “Mentre i sindaci illuminati attivano strade senza auto, centinaia, a volte migliaia di km di percorsi ciclabili di emergenza e inventano ogni stratagemma per prevenire l’uso dell’auto privata, il sindaco Sala offre ai cittadini, a mo’ di carota, 35 km di ciclabili spezzettate (in parte in preparazione da anni) da attivarsi in qualche mese, mentre li bastona riaprendo indiscriminatamente la città al traffico, lasciando circolare chiunque sui percorsi riservati al trasporto pubblico e offrendo la città in pasto alla sosta gratuita. Si sottrae  così ai cittadini spazio vitale che potrebbero usare per muoversi in modo sostenibile, per aprire la città a tutte le auto che vogliano entrarvi, rendendo strade, marciapiedi e ogni spazio residuo un’occasione di parcheggio selvaggio”.

Per proteggere chi oggi è uscito dal Covid con polmoni danneggiati e suscettibili agli inquinanti ed evitare che chi vive a Milano possa, in caso di infezione, avere esiti peggiori per la malattia, oggi più che mai serve una città che abbia coraggio e dica no alla deregolamentazione del traffico e offra, invece, un’alternativa seria che consenta alle persone di sperimentare una mobilità davvero sostenibile che non vorranno più lasciare. Spazio, sicurezza, maggiore silenzio e buona qualità dell’aria sono possibili in una città che dia la priorità alle persone e non alle auto. Se in questi due mesi, in base allo studio pubblicato ieri dal CREA, sono morte 1.500 persone in meno in Italia grazie alla riduzione delle concentrazioni degli inquinanti dell’aria, quanti sono stati – paradossalmente – salvati anche a Milano proprio dal lockdown che ci ha consentito di tornare a respirare?

Il Sindaco Sala abbia visione e faccia scelte coraggiose. Perdere questa occasione straordinaria può solo significare un ritorno a un drammatico peggioramento della qualità della vita, avviando Milano verso un progetto di futuro incerto e precario.

 

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2020-05-02T19:43:16+00:00 maggio 1st, 2020|News|