Dal 2008 Arpa Lombardia sottostima gli inquinanti a Milano

Da oltre 10 anni, Arpa Lombardia consegna a cittadini e autorità competenti rilevazioni degli inquinanti nel territorio del Comune di Milano sottostimate rispetto alle zone della città dove effettivamente si concentra il traffico. Per questo Cittadini per l’Aria onlus ha promosso un contenzioso contro l’ente regionale per la tutela dell’ambiente di fronte al Tar della Lombardia.

 

Dal 2008, ARPA ha misurato particolato (PM10 e PM2.5), idrocarburi policiclici aromatici e metalli, all’interno dell’area ZTL di Milano (Ecopass, Area C). La legge prevede invece che queste rilevazioni vadano condotte dove “si verificano le concentrazioni più elevate alle quali la popolazione può essere esposta”.

 

L’agenzia di tutela dell’ambiente regionale ha così indotto l’erronea rappresentazione di una situazione di decisa riduzione delle concentrazioni degli inquinanti più pericolosi per l’uomo. Così facendo ha privato i milanesi di una corretta rilevazione delle concentrazioni degli inquinanti da traffico e della tutela che da quest’ultima dovrebbe derivare.

 

Grazie ai ripetuti richiami di Cittadini per l’Aria dal 2017 in poi, ARPA Lombardia lo scorso anno ha attivato un punto di campionamento per il PM10 al di fuori di Area C (presso la postazione di Viale Marche).Tuttavia, contesta Cittadini per l’aria, in base alle norme vigenti, il corretto rilevamento “da traffico” deve essere esteso al più presto, fuori Area C, a i)  PM2.5, il particolato più fino e più pericoloso per l’uomo, ii) idrocarburi policiclici aromatici – fra cui il benzo(A)pirene, riconosciuto cancerogeno di 1° gruppo per l’uomo,  eiii) metalli, ai quali la letteratura associa un rilevante incremento di rischio cardiovascolare e per le coronarie.

 

Il TAR Lombardia con una decisione cautelare emessa ieri, mercoledì 13 febbraio, sulla richiesta ad ARPA di porre rimedio alla carenza della rete di misura entro il territorio cittadino, ha invece accolto l’argomento dell’agenzia regionale secondo cui, per definire la collocazione dei punti di misurazione degli inquinanti, si dovrebbe considerare non già il Comune di Milano, ma l’agglomerato che comprende una più ampia area. Questo argomento però non considera che la rete nell’agglomerato deve essere tutta, al proprio interno, conforme al criterio della massima esposizione. Così, per le centraline di traffico nel comune di Milano, il rilevamento in zone a traffico limitato deve ritenersi comunque non conforme al disposto di legge. Anche nel caso dell’agglomerato infatti, le centraline devono essere collocate laddove più elevato è il traffico ed in particolare quello dei motori più inquinanti.

 

Valuteremo il da farsi sulla decisione del TAR, che dovrà comunque pronunciarsi in via definitiva sulla questione” ha detto Anna Gerometta, presidente dell’associazione. “Rimane l’amarezza per la mancanza di queste fondamentali misure delle concentrazioni degli inquinanti per tutto questo tempo. Una mancanza che ha rallentato l’adozione di misure per la protezione della popolazione e costituisce un’ombra grave nell’agire dell’agenzia preposta alla tutela dell’ambiente che dovrebbe tutelare i cittadini milanesi. Lo stato delle cose evidenzia inoltre una carenza del sistema di controllo e validazione delle reti di misurazione da parte delle agenzie nazionali preposte (ISPRA e ENEA)” conclude Gerometta.

 

La richiesta di Cittadini per l’Aria di attivare al più presto misure per PM2.5, IPA e metalli all’esterno della ZTL, intendeva ottenere dati sulle concentrazioni fuori Area C. Un elemento di confronto fondamentale per la valutazione dell’efficacia di AREA B che entrerà in vigore il 25 febbraio prossimo.

 

Studi sempre più solidi evidenziano come l’esposizione dei bambini, e del feto in  gravidanza, agli inquinanti da traffico induca danni allo sviluppo del sistema cognitivo e verbale e sia associato a disturbi nell’apprendimento e dell’attenzione. Per rispetto della funzione dell’ARPA a tutela della salute, Cittadini per l’aria auspica prevalga il senso di responsabilità istituzionale e rivolge agli assessori regionali all’ambiente e salute, Cattaneo e Gallera, un appello affinché invitino ARPA Lombardia a rivalutare al più presto la rete di misurazione.

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2019-02-14T12:01:00+00:00 febbraio 14th, 2019|News|