Il TAR della Lombardia rigetta il nostro ricorso, ma restano molti dubbi sul Piano Aria della Regione

“Siamo delusi per la sentenza, ma i lombardi meritano un’aria migliore: per questo continueremo a batterci. Valuteremo un appello”, ha dichiarato la presidente di Cittadini per l’Aria Anna Gerometta

Siamo delusi per la sentenza, ma i lombardi meritano un’aria migliore: per questo continueremo a batterci”, ha dichiarato la presidente di Cittadini per l’Aria Anna Gerometta commentando la sentenza con cui il TAR della Lombardia ha rigettato il ricorso dell’associazione.

Un ricorso per rispettare la direttiva UE

Nel novembre 2018, Cittadini per l’Aria Onlus, con il sostegno di ClientEarth, ha proposto al TAR della Lombardia un ricorso contro la Regione Lombardia che, al fine di rispettare la Direttiva Europea in materia (2008/50/CE) le imponesse di integrare al più presto con nuove e più incisive misure il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA). Oggi, il Tribunale Amministrativo per la Lombardia ha respinto il ricorso con la sentenza 1661/2019.

Il TAR della Lombardia ha ritenuto non accoglibile il nostro ricorso per motivi che riguardano essenzialmente la procedura. Si è del tutto astenuto, invece, dal valutare il gravissimo ritardo della Regione in materia di qualità dell’aria. Un ritardo che l’attuale PRIA non sana in alcun modo” ha aggiunto Gerometta.

Un piano inadeguato e una Regione inquinata

Per Cittadini per l’Aria, il PRIA approvato dalla Giunta Fontana nell’agosto 2018 è inadeguato perché non contiene misure che facciano scendere i livelli degli inquinanti entro i limiti di legge nel più breve tempo possibile, come previsto dalla Direttiva europea in materia (Direttiva 2008/50/CE). Secondo il piano, il termine entro cui la qualità dell’aria tornerà entro i limiti di legge è il 2025. Per l’associazione, è una data troppo lontana (a ben venti anni di distanza dall’entrata in vigore della normativa relativa al PM10): i danni sanitari, ambientali ed economici di così tanti anni di inquinamento illegale sono insostenibili.

La Lombardia è una delle regioni più inquinate d’Europa, dove un elevato numero di cittadini è esposto contemporaneamente a livelli di PM10, biossido di azoto (NO2) e ozono (O3) estremamente dannosi [EEA Air quality in Europe – 2018 report]. Lo scorso febbraio, Milano ha già superato anche per il 2019 i 35 giorni di sforamento annuali previsti dalla normativa per il PM10. Inoltre, secondo un recente report dell’International Council on Clean Transportation (ICCT), Milano è la prima area urbana al mondo per numero di morti premature ogni 100.000 abitanti attribuibili all’inquinamento atmosferico causato dai trasporti.

“Valuteremo un appello al Consiglio di Stato”

È paradossale che in una regione con i livelli di inquinamento della Lombardia non si sia potuta ottenere una pronuncia giudiziaria per ristabilire il rispetto della legalità e garantire ai cittadini il diritto all’aria pulita e alla salute”, ha concluso Gerometta. Nell’interesse del diritto dei cittadini al rispetto delle norme vigenti da parte delle pubbliche amministrazioni, valuteremo un appello al Consiglio di Stato”.

 

 

Foto in apertura: Matthias Ripp via Flickr (CC)

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2019-07-22T14:44:08+00:00 luglio 22nd, 2019|Inquinamento, News|