Veicoli a basse emissioni di CO2: case automobilistiche in linea con gli obiettivi per il 2021, tranne Fiat-Chrysler

Quasi tutte le case automobilistiche sono pronte a immettere sul mercato europeo nuovi modelli a emissioni ridotte di CO2, in linea coi limiti previsti per il 2021. L’eccezione negativa è quella di Fiat-Chrysler (Fca), che per raggiungere l’obiettivo dovrebbe imprimere una svolta alla propria strategia. Queste le conclusioni di una analisi, riassunta per punti in fondo a questo post, pubblicata da Transport & Environment, la federazione europea delle associazioni per la sostenibilità dei trasporti.

UN RITARDO COSTOSO – I produttori aspettano l’ultimo momento, per massimizzare i profitti dalla vendita dei modelli meno efficienti, ma tra 2019 e 2020 hanno in programma di introdurre un numero consistente di auto elettriche, ibride e plug-in. A pagare il prezzo della tattica, nel frattempo, sono gli automobilisti, che non possono ancora acquistare modelli efficienti nonostante le tecnologie siano disponibili, e il pianeta, perché le emissioni di CO2 da auto e furgoni continuano ad aumentare.

COMPROMESSI INSODDISFACENTI – Le critiche sono rivolte anche agli obiettivi della Commissione europea per il 2030, giudicati poco ambiziosi e troppo influenzati dalle pressioni dell’industria automobilistica. Obiettivi ai quali è probabile che l’Italia si adegui.

Sulla qualità dell’aria in Italia sono stati pubblicati dati inquietanti dall’agenzia europea per l’ambiente, all’interno del suo report annuale. Il nostro Paese risulta infatti tra quelli con la mortalità più alta per effetto di biossidi di azoto (NO2) e polveri sottili (PM2.5), in assoluto e in proporzione ogni 100mila abitanti (dati 2015).

Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria Onlus, commenta: “L’Italia dovrebbe dimostrare che vuole cambiare strada per proteggere i cittadini, il pianeta e il futuro dell’industria italiana. Sarebbe una mossa strategica. Invece, attendiamo a giorni una procedura di infrazione Ue che potrebbe colpirci per aver violato i limiti sulla qualità dell’aria. E la nostra posizione industriale nel mondo può solo peggiorare, se chi governa non guarda avanti”.

Interviene anche Veronica Aneris, portavoce italiana di Transport and Environment: “Fca risulta l’unica casa produttrice europea a non essere in linea con l’obiettivo di riduzione delle emissioni. Quindi il problema deve essere una mancata propensione di Fca all’innovazione, piuttosto che un target troppo ambizioso”.

“Il prossimo giugno, Fca dovrebbe rivelare la strategia aziendale 2018-2022. Se il piano aziendale non sarà adeguato alla sfida, Fca si troverà a pagare multe fino ad 1miliardo e 300 milioni di euro all’anno: ben più dispendioso che investire in innovazione tecnologica a favore del pianeta”.

 

IL DOCUMENTO DI T&E, PER PUNTI:

– Tutte le case automobilistiche europee, ad eccezione di FCA, sono in linea per raggiungere l’obiettivo europeo di 95gr CO2/km nel 2021, in parte grazie alla vendita di auto plug-in. Tuttavia, le case automobilistiche ritardano l’introduzione di modelli più efficienti al 2019 per massimizzare il profitto.

– Solo 6, dei 50 modelli più venduti, sono stati resi più efficienti nel 2017. Tuttavia, 21 modelli saranno rilanciati in versioni più efficienti e a basse emissioni nel 2019.

– Nei prossimi anni, si attende un aumento del numero di modelli a batteria elettrica presenti sul mercato europeo fino a 5 volte gli attuali (100 modelli disponibili nel 2021).

– L’aumento di vendite dei SUV e l’aumento in potenza e performance guidano l’aumento delle emissioni del settore trasporti.

– L’impatto della CO2 dovuta al diesel in declino, è più che compensato dai veicoli a basse emissioni di anidride carbonica.

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2018-04-30T09:12:15+00:00 aprile 10th, 2018|Auto, News|