Appello al Comune di Milano: ritiri l’adesione al progetto Move-In

La nostra associazione lancia un appello insieme ad altre organizzazioni . “Il Sindaco Beppe Sala e la sua Giunta hanno più volte detto di voler essere all’avanguardia nelle politiche per l’ambiente: questa è l’occasione giusta per dimostrarlo”.

Secondo l’accordo raggiunto tra il Comune di Milano e Regione Lombardia, a chi installerà il dispositivo Move-in sulla propria auto (Euro 0 benzina ed Euro 0, 1, 2, 3  e 4 Diesel) sarà consentito percorrere un certo numero di km all’interno di Area B. L’annuncio è stato dato al Tavolo Aria regionale del 15 ottobre e nei prossimi giorni verranno definiti i km consentiti.

L’aria di Milano è una delle più inquinate d’Italia. Nel 2018 sono stati superati del 50% i limiti previsti dalla legge per il biossido di azoto, prodotto principalmente dai diesel, e il limite giornaliero del PM10 è stato superato 80 volte contro le 35 concesse per legge, con un miglioramento rispetto al 2017 che la Regione stessa attribuisce a condizioni meteorologiche favorevoli.

La decisione del Comune di Milano è quindi, profondamente sbagliata e gravemente dannosa per sei ordini di motivi:

  1. Aumenta l’inquinamento atmosferico, già a livelli illegali

Milano è fuori legge: viola i limiti del PM 10, del PM 2.5, dell’NO2 e dell’ozono. Tutti inquinanti le cui concentrazioni dipendono prevalentemente o in grande misura dal traffico. I veicoli coinvolti nel progetto Move-in (Euro 0 benzina ed Euro 0, 1, 2 e 3 Diesel, e nel caso del Comune di Milano anche gli Euro 4 diesel vietati dall’ottobre 2019) sono i più inquinanti in circolazione. Sono auto, ma anche furgoni e camion, che hanno emissioni di particolato e ossidi di azoto (normative e reali) che sono anche decine di volte più elevate di quelle più recenti. Per questo Area B ne vietava l’ingresso in città. Consentirlo non farà che peggiorare una situazione già molto grave. 

  1. È in contraddizione con i principi alla base di Area B

Area B è un provvedimento volto alla tutela dell’ambiente e a promuovere una trasformazione della mobilità indispensabile per ottenere di migliorare la qualità dell’aria. Area B, inoltre,  vietando l’ingresso ai veicoli più inquinanti (Euro 0, 1,2,3,4) sottrae veicoli dalla circolazione riducendo lo spazio occupato dalle auto per ridarlo ai cittadini. L’adesione del Comune a Move-in contraddice completamente questa impostazione e le nuove scelte di ATM che sta investendo in trasporti a basse o zero emissioni.

  1. Causa ulteriori gravi danni alla salute dei cittadini

L’esposizione a livelli elevati di inquinanti causa gravi danni alla salute umana, soprattutto di bambini e anziani. Area B è stata annunciata dopo che un’analisi epidemiologica ha stimato che a Milano, ogni anno, muoiono 594 persone solo per le concentrazioni fuori legge di biossido di azoto. L’introduzione in città di veicoli le cui emissioni sono molto elevate comporterà l’aumento delle concentrazioni di inquinamento che si realizzano a immediato contatto con la popolazione ad esse esposta con grave danno e rischio, anche a breve termine, per la salute e, in alcuni casi, anche per la vita stessa dei cittadini.

  1. Allontana la data di rientro di Milano nei limiti di legge per gli inquinanti

La nostra città deve, per legge (Dir. 2008/50/CE), migliorare la qualità dell’aria per rientrare nei limiti di legge nel più breve termine possibile. Uno studio realizzato nel 2019 ha ipotizzato che il rientro nei limiti di legge per l’NO2 può avvenire all’entrata in vigore del bando da Area B dei veicoli Euro 5 diesel (ad oggi 2025), ipotizzando la sostituzione dei km “sottratti” alle auto bandite, con mobilità non inquinante. Questa decisione comporta di fatto l’alterazione delle stime di rientro della città – già remota nel tempo – nei limiti di legge e condanna Milano a violare la legge per ancora più tempo.

  1. Vanifica i significativi investimenti di denaro pubblico sostenuti per Area B

Il Comune di Milano e gli enti pubblici coinvolti hanno già sostenuto e stanno sostenendo costi elevatissimi per implementare Area B. Sono investimenti con fondi pubblici, la cui efficacia viene fortemente vanificata dalla decisione di far entrare in città proprio le auto inquinanti per la cui eliminazione dal territorio comunale il sistema di Area B è costruito. Del pari sono ostacolati i miglioramenti che vengono attuati nel trasporto pubblico sempre da Comune e ATM e aumenta la spesa per far fronte ai disagi e ai danni provocati dal traffico che non diminuirà.

  1. Legittima altri Comuni a fare accordi simili, altrettanto dannosi

Sistemi analoghi ad Area B andrebbero attivati in molte città del bacino padano e non solo. Per proteggere la popolazione da un danno terribile che rende il nostro paese unico in Europa. Milano deve essere un modello positivo, da seguire e migliorare. L’adesione a Move-in va nella direzione opposta, legittimando altri comuni a fare lo stesso.

Chiediamo che il Comune di Milano ritiri immediatamente la sua adesione al progetto Move-in di Regione Lombardia. Il Sindaco Beppe Sala e la sua Giunta hanno più volte detto di voler essere all’avanguardia nelle politiche per l’ambiente: questa è l’occasione giusta per dimostrarlo. Con Area B, la città ha fatto un positivo passo in avanti nel prendersi cura dei propri cittadini. Molti di coloro che vivono a Milano e in molti comuni limitrofi sanno muoversi con mezzi alternativi all’auto privata quotidianamente. È tempo che questi impegno e cambio di stile di vita siano sostenuti e incentivati.

 

FIRMATARI:

  • Cittadini per l’Aria Onlus
  • Altroconsumo
  • FIAB Milano Ciclobby
  • Genitori Antismog
  • Greenpeace Italia
  • Legambiente Lombardia
  • Massa Marmocchi Milano
  • WWF Lombardia

 

 

Photo by Alessio Ferretti on Unsplash

Condividi l'articolo
2019-10-28T09:52:25+00:00 ottobre 25th, 2019|Auto, Inquinamento, News|