Qualità dell’aria e i diritti dei bambini

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che il 91% della popolazione mondiale sia esposto a livelli di inquinanti dell’aria che superano i valori raccomandati per la salvaguardia della salute. Questo riguarda anche, e soprattutto, i bambini, un segmento della popolazione particolarmente vulnerabile, con una maggiore suscettibilità agli effetti degli inquinanti dell’aria. Il rischio aumenta in modo proporzionalmente inverso rispetto all’età dell’individuo: più è piccolo, maggiori sono i danni causati dall’inquinamento.

 

Il rapporto “Air pollution and child health: prescribing clean air” dell’OMS evidenzia l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini. A parità di esposizione, i bambini assorbono una quantità di inquinanti dell’aria più elevata degli adulti. Essi hanno un maggiore rapporto superficie/volume degli adulti, attività metaboliche e tassi respiratori più rapidi, tessuti e organi con elevata attività di replicazione cellulare, ed infine tessuti, organi e sistemi (metabolico, immunitario, nervoso, riproduttivo) immaturi, ciò che li rende più vulnerabili.

I dati sull’inquinamento atmosferico in Italia pongono il nostro Paese in una situazione di forte criticità. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente l’Italia ha, a livello europeo, il più elevato bilancio per morti premature e malattie derivanti dall’esposizione agli inquinanti dell’aria. Primi a subire gli effetti di questa situazione: i bambini a carico dei quali si determina la riduzione dello sviluppo e della funzione polmonare, l’incremento di asma, infezioni acute delle basse vie respiratorie anche nei più piccoli (bronchiliti), disturbi dello sviluppo del sistema neuro comportamentale (disturbi dell’attenzione, riduzione del QI), obesità, riniti, otiti, allergie per arrivare infine, a nascite premature e sottopeso e ad alcuni tumori infantili, quali leucemie e retinoblastomi, che possono essere associati anche all’esposizione della madre agli inquinanti cancerogeni nell’inquinamento atmosferico durante il periodo prenatale.

I danni dell’inquinamento dell’aria sui bambini rappresentano un’ipoteca sul loro futuro. L’esposizione all’inquinamento atmosferico in età infantile, non solo determina effetti misurabili nel bambino, ma si proietta negli anni successivi rendendo l’individuo più vulnerabile durante tutto il corso della vita. Agire subito riducendo l’inquinamento atmosferico nelle nostre città, protegge i bambini dall’esposizione agli inquinanti dell’aria nella fase critica infantile-adolescenziale, e può produrre immensi benefici per la salute pubblica in termini di riduzione del carico di patologie e costi sanitari.

 

LA CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA

Con la ratifica della Convenzione di New York del 1989 sulla protezione dei Diritti del fanciullo l’Italia si è impegnata “ad assicurare al fanciullo la protezione (…) necessaria al suo benessere” a riconoscergli il diritto “di godere del miglior stato di salute possibile” (art. 24) ) e – tenendo conto dei pericoli e dei rischi di inquinamento dell’ambiente naturale – ad adottare “ogni provvedimento per lottare contro la malattia (…) “ adottando “i provvedimenti legislativi, amministrativi, necessari per attuare i diritti riconosciuti dalla presente Convenzione” (art.4).

Questo dice la Convezione. Eppure, solo a Milano, ogni anno 500 bambini sviluppano l’asma a causa dell’esposizione ad uno solo (NO2) dei diversi inquinanti i cui limiti sono violati nella nostra città (PM10, O3). E molti più bambini crescono con danni, non sempre visibili, ma dimostrati statisticamente e non solo, alla loro salute.

Pensiamo sia quindi fondamentale porre l’accento sul tema dell’inquinamento atmosferico, in particolare dei suoi effetti sulla salute dei bambini. Ora più che mai è importante agire!

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2020-11-20T10:53:13+00:00 novembre 19th, 2020|Senza categoria|