Il monitoraggio dell’aria 2019-07-29T14:18:51+00:00

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Il monitoraggio dell’aria

Cos’è il valore limite?
Il valore limite è il “livello fissato in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana e/o per l’ambiente nel suo complesso, che deve essere raggiunto entro un termine prestabilito e in seguito non deve essere superato”. Valori limite sono stabiliti per biossido di zolfo, biossido di azoto, ossidi di azoto, particolato (PM 10 e PM 2,5), piombo, benzene, monossido di carbonio.  art. 2.5 Direttiva 2008/50/CE.

 

Cos’è il valore obiettivo?
È il limite fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l’ambiente nel suo complesso; tale livello deve essere raggiunto per quanto possibile nel corso di un dato periodo. Valori  obiettivo sono fissati per l’ozono dalla Direttiva 2008/50/CE e per arsenico, cadmio, nickel e benzo(a)pirene  dalla Direttiva 2004/107/CE.

Dove si misurano i seguenti inquinanti: SO2, NO2, NOx, (PM 10 e PM 2,5 ), pb, benzene e CO
I punti di campionamento installati ai fini della protezione della salute umana devono essere situati in modo da fornire dati:

  • sulle aree all’interno di zone ed agglomerati dove si verificano le concentrazioni più elevate alle quali la popolazione può essere esposta, direttamente o indirettamente, per un periodo significativo in relazione al periodo di mediazione del(i) valore(i) limite,
  • sui livelli nelle altre aree all’interno delle zone e degli agglomerati rappresentativi dell’esposizione della popolazione in generale Fondo “UB” Urban Background

Dove si misurano arsenico, cadmio, nickel e benzo(a)pirene

  • all’interno di zone ed agglomerati nei quali la popolazione può essere esposta, direttamente o indirettamente, alle massime concentrazioni calcolate in media su un anno di calendario Traffico UT Urban traffic
  • all’interno delle zone e degli agglomerati rappresentativi dell’esposizione della popolazione in generale Fondo “UB” Urban Background


In Italia
Il sistema italiano di monitoraggio della qualità dell’aria è, ai sensi del D.Lgs. 155/2010, delegato alle Regioni e al riguardo alle Agenzie regionali di protezione ambientale (ARPA). I dati vengono raccolti dalle ARPA in base alle zone e agli agglomerati descritti e istituiti conformemente alla direttiva 2008/50 / CE e sono pubblicati sui rispettivi siti web.

Non tutte le stazioni regionali di monitoraggio e non tutte le sostanze inquinanti monitorate sono ancora disponibili e collegate nella mappa UE dell’indice di qualità dell’aria da parte del EEA. Ogni agenzia ha una strategia di comunicazione diversa e quindi non tutte le agenzie presentano i dati allo stesso modo, creando così difficoltà agli utenti.

Le posizioni delle stazioni di monitoraggio sono state contestate dai cittadini e le ONG locali soprattutto sotto il profilo delle centraline di traffico che dovrebbero essere collocate laddove massima è l’esposizione della popolazione agli inquinanti. Alla fine del 2018, Cittadini per l’Aria ha avviato un giudizio avverso ARPA Lombardia affinchè sia rivista la rete di monitoraggio dell’agglomerato di Milano. Il giudizio è ancora pendente in primo grado. Nella sezione dedicata alle decisioni dei Giudici nazionali si possono trovare le pronunce in materia.